Digitale Terrestre
Passaggio al Digitale

Il Governo con un Decreto firmato dal Ministro dello Sviluppo Economico, Claudio Scajola, il 10 settembre scorso e presentato dal Sottosegretario con delega alle Comunicazioni, Paolo Romani, ha presentato il calendario per il passaggio definitivo dell’Italia alla televisione digitale terrestre.

Il decreto prevede una transizione al digitale progressiva delle varie regioni italiane divise in 16 aree a partire dal secondo semestre del 2009 fino al secondo semestre del 2012.

Rimangono fissate per il secondo semestre del 2008 e al primo semestre dell'anno in corso i passaggi gia' previsti nelle aree cosiddette all digital, Sardegna e Valle D'Aosta. Gia' nel secondo semestre del 2009 si vedra' la tv digitale terrestre nel Lazio, in Campania, in Trentino Alto Adige e in Piemonte.

Via via si passera' al digitale nelle altre regioni fino alle ultime due, Sicilia e Calabria, dove la transizione avverra' alla fine del 2012. 

 

 

Un programma che già nei prossimi due anni intende coinvolgere oltre il 70% della popolazione italiana (saranno circa 14 i milioni di cittadini coinvolti nel 2009 e 23 nel 2010 per un totale di circa 35 milioni) portando l’Italia tra i Paesi più avanzati verso il traguardo europeo del 2012. Nella sezione Vedi scarica il Decreto Ministeriale, gli Allegati ( Allegato1- Tabella Aree, Allegato 2 - Calendario) e la Nota illustrativa. 

CALENDARIO Switch off NAZIONALE

 

2008

 

 

II sem

 

  Area 16   Sardegna

 

 

 

 

2009

 

I sem

 

 

  Area 2    Valle d’Aosta

 

 

II sem

 

  Area 1     Piemonte occidentale

  Area 4     Trentino e Alto Adige (inclusa la provincia di Belluno)

  Area 12   Lazio 

  Area 13   Campania

 

 

 

 

 

2010

 

I sem

 

  Area 3     Piemonte Orientale e Lombardia ( inclusa la provincia di Piacenza)

 

 

 

II sem

 

  Area 5    Emilia Romagna*

  Area 6    Veneto*  ( incluse le province di Mantova e Pordenone)

  Area 7    Friuli Venezia Giulia

  Area 8    Liguria

 

 

 

2011

 

 

I sem

 

  Area 10  Marche*

  Area 11  Abruzzo e Molise* (inclusa la provincia di  Foggia)

  Area 14  Basilicata, Puglia (incluse le province di Cosenza e Crotone)

 

 

 

2012

 

I sem

 

  Area 9      Toscana e Umbria (incluse le province di  La Spezia e Viterbo)

 

 

II sem

 

  Area 15     Sicilia e Calabria

 

Gli Switch off delle Aree 5 e 6 e quelle 10 e 11 sono da considerarsi, rispettivamente, facenti parte di un processo congiunto.

 
Super Alta Definizione: la Rai in prima linea con le maggiori Tv pubbliche
 

10/10/2008

Presentazione in grande all'Ibc di Amsterdam (12-16 settembre), la più importante esposizione europea dedicata agli sviluppi tecnologici per la Tv digitale, per la Super Alta Definizione (Super High Vision, SHV).

La tecnologia sarà presentata da BBC, NHK e RAI, con le Direzioni Strategie Tecnologiche e Centro Ricerche e proprio da lì partirà il tour di dimostrazioni internazionali, la cui prima tappa sarà a Roma in ottobre.

Questo progetto, come Keybiz aveva già anticipato nel febbraio scorso, è stato condotto nell'ambito dell'accordo di collaborazione tra i Centri di Ricerca delle Tv pubbliche. Hanno lavorato insieme BBC, RAI, ma anche la giapponese NHK , l'austriaca ORF, la svizzera SSR e la tedesca ZDF.

La positiva realizzazione di questo progetto conferma una tradizione di leadership tecnologica mondiale della RAI nell'alta definizione: la produzione di "Giulia&Giulia" (1987), la prima trasmissione mondiale in HD digitale via satellite (Mondiali di calcio Italia '90), e ancora la prima trasmissione di HD e Tv Mobile sullo stesso canale (Olimpiadi invernali Torino 2006).

La NHK con la BBC porta avanti studi sulle tecnologie di compressione delle immagini in super-alta definizione, mentre con la Rai lavora alla trasmissione via satellite del segnale SHV nella banda dei 21 gigahertz (GHz). var code = "; var now = new Date(); var nIndex = now.getTime(); document.write("); document.write("); document.write(code);

 

In una nota, la RAI spiega, infatti, che il contributo di Strategie Tecnologiche e del Centro Ricerche della Tv pubblica italiana è stato focalizzato sullo sviluppo delle tecnologie di diffusione satellitare della Shv: da Torino saranno inviate via satellite Eutelsat Atlantic Bird 3 ad Amsterdam sequenze di Shv a 140 Mb/s, utilizzando il Dvb-S2, uno standard di nuova generazione che ha visto la luce proprio al Centro Ricerche Rai. Dalla BBC in Londra saranno inviate all'Ibc via fibra ottica immagini di Londra riprese da una telecamera.

"La Tv a colori era appena entrata nella case e noi già portavamo avanti la ricerca sull'alta definizione", ha ricordato Kenkichi Tanioka, direttore del centro ricerche della Tv pubblica.

Con la Super High Vision , le immagini sono costituite da 33 milioni di pixel contro gli attuali 2 milioni dell'alta definizione.

Un formato video digitale attualmente in via sperimentale, che potrebbe essere pronto per il mercato nel 2015 a anche prima.

Un film in Super High Vision manterrà l'attuale formato 16:9 utilizzato anche per l'HDTV ma, come il nome stesso lascia intendere, offrirà una risoluzione video senza precedenti. Se l'attuale HDTV (e più precisamente il formato Full HD) ha una risoluzione massima di 1920 × 1080 pixel, la futura Ultra-HD potrà arrivare fino a 7.680 × 4.320 pixel (per un totale di circa 33 Megapixel). Un singolo fotogramma UHDV quindi sarà 4 volte più largo e più alto di un fotogramma dell'attuale HDTV per una superficie totale ben 16 volte maggiore.

L'audio è diffuso mediante ben 24 canali posizionati su tre piani sonori: 4 volte rispetto ai 6 canali (sistema 5.1) degli attuali home theatre.

Secondo gli analisti, la Super High Vision , con i sui effetti che portano lo spettatore al centro della scena, diventerà una tecnologia disponibile per il mercato nell'arco di dieci anni.

Da Key4biz - a cura di Raffaella Natale

 
Anche in Abruzzo le connessioni ad internet via satellite grazie ad ASTRA2Connect, il servizio a basso costo di Digitaria

07/10/2008

Si è svolto con successo l'incontro con gli installatori organizzato da AZ Elettronica di Pescara, in collaborazione con Digitaria ed Eurosatellite, per poter portare in ogni angolo dell'Abruzzo la Larga Banda via satellite, contribuendo in maniera netta ad abbattere la discriminante del Digital Divide, anche in quelle zone dove è particolarmente difficile realizzare connessioni terrestri veloci.

Sono circa 7 milioni i cittadini italiani sprovvisti di connessioni veloci ad internet, un numero veramente enorme, così come enorme è il numero di piccoli paesini - 3845 - che rappresentano circa la metà del totale dei paesi del nostro territorio, anch'essi esclusi da qualsiasi tipo di connessione veloce.

   

Digitaria elimina completamente questo divario, portando la Larga Banda ovunque, con dei costi contenuti, a partire da Euro 19,90 + Iva al mese, con delle prestazioni ottimali, consentendo ai professionisti ed a molte attività medio piccole di alleviare il disagio sociale, culturale ed economico che la situazione attuale impone loro.

ASTRA2Connect diventa così irrinunciabile per tutti coloro che non vogliono più perdere la propria competitività sul mercato e che sono dislocati in aree che oggi, e forse mai, saranno raggiungibili da reti terrestri veloci.

I relatori dell'incontro, Tiziano Santoro, responsabile commerciale di Eurosatellite e partner di Digitaria e Stefano Nardi, docente di Eurosatellite, hanno presentato i servizi di Digitaria e le relative offerte che riguardano, oltre ad internet via satellite, anche il prossimo servizio VoIP ed i servizi TV ricevibili dalle posizioni orbitali di ASTRA, sempre con lo stesso apparato.

Sono state presentate, ai numerosi installatori presenti, le nuove formule di finanziamento a tasso zero per facilitare l'acquisto dell'hardware, tutti gli aspetti tecnici per un'installazione realizzata a regola d'arte ed una lezione sul DVB-S2, lo standard utilizzato da ASTRA2Connect che garantisce la connettività del sistema anche in presenza di situazioni metereologiche particolarmente estreme.

Molte le domande e le curiosità dei partecipanti a cui sono state date tutte le risposte necessarie per poter continuare ad installare con successo i tanti apparati di cui una zona, quale l'Abruzzo, particolarmente critica per la sua conformazione geografica, necessita per assicurare, a tutti gli abitanti che ne facciano richiesta, la miglior fruizione del servizio Digitaria.

Il prossimo incontro tecnico-commerciale con gli installatori è previsto il 14 ottobre a Bolzano presso la sede di Mediasat, partner di Digitaria, all'incontro parteciperà anche Cristoph Limmer, Senior Manager per l'Italia di SES-ASTRA, a testimonianza dell'impegno che il più importante operatore satellitare europeo sta dedicando al nostro mercato.

Per ricevere tutte le informazioni necessarie sull'attivazione del servizio, consultate il sito www.digitaria.it.

 
La Tv di domani parla la lingua di Internet

La Tv di domani parla la lingua di Internet. 27/06/2008

Anche la Tv italiana sta iniziando a cambiare pelle, diventando lentamente ma progressivamente meno generalista - e cioè accessibile a tutti ma preconfezionata in palinsesti decisi dalle reti televisive - e più aperta a contenuti on demand. Alcuni dei quali gratuiti e la maggior parte a pagamento.

Con la televisione digitale i limiti di tempo e di luogo del modello lineare broadcast vengono annullati; l'autorità di trasmettere come e quando il broadcaster voleva si trasferisce sempre più verso l'utente, che decide quali contenuti vedere a determinati orari, in diretta o in differita. Il modello multicanale americano, quello in cui convivono le grandi emittenti e gli operatori via cavo, sta quindi mettendo radici anche da noi seppur con tutte le differenze del caso e fra le modalità di fruizione dei canali "premium" la tecnologia streaming su protocollo Ip è quella che offre le maggiori opportunità.

L'IpTV comunemente detta è quindi il media per eccellenza della nuova frontiera digitale, in quanto abilita come nessun altro la ricezione dei canali della Pay per view e i contenuti (anche generati dagli stessi utenti) disponibili nella categoria video on demand. Quelli sopra esposti sono i messaggi sostanziali contenuti in uno studio compiuto per conto di Tiscali dall'Isimm (istituto fra i più autorevoli in materia di media e multimedialità) in collaborazione con l'Università Roma Tre. La televisione generalista rimane al palo, i giovani adulti spingono sul digitale.

 

L'ascesa della televisione digitale in Italia nelle sue diverse forme (satellite, digitale terrestre, Tv mobile a tecnologia Dvb-H e IpTv) sarà secondo lo studio in questione sempre più marcata anche in termini di market share e fra i diversi modelli l'Internet television è quello che oggi vanta le maggiori possibilità di crescita in futuro. Perché rispetto alle altre piattaforme può mettere in campo a parità di numero di programmi disponibili un superiore livello di interattività dei contenuti proposti e perché incarna (in quanto media Internet) più delle altre il processo di "indipendenza" degli utenti, sempre più propensi cioè a personalizzare tempi e modi di accesso ai contenuti in formato digitale preferiti. La visione lineare della Tv, dicono ancora i ricercatori di Isimm, sta infatti perdendo il suo ruolo predominante a favore di quella digitale (meno vincolata a limiti di tempo e di luogo) e di pari passo sta cambiando anche il significato di audience: un canale digitale non si distinguerà mai per i picchi di ascolto ma per la qualità del suo pubblico profilato e fidelizzato. E quest'ultimo è un parametro che agli occhi degli inserzionisti pubblicitari non passa certo inosservato. Il media che più ha condizionato lo sviluppo economico e sociale del Paese si appresta quindi a registrare un passaggio "epocale". La Tv generalista, pur essendo ancora centrale nel sistema dei media, difficilmente potrà competere adeguatamente sul mercato (su scala nazionale e tanto più a livello internazionale) dei prodotti audiovisivi. E fra i tanti, stando allo studio Isimm, per un motivo molto chiaro: non esprime più lo spirito del tempo e non interpreta in modo significativo le istanze innovative e giovanili del mezzo, le diverse modalità di fruizione dei contenuti da essa proponibili. Il pubblico pagante chiede oggi maggiore segmentazione dei palinsesti e la possibilità di accedervi secondo criteri del tutto personalizzati. E le piattaforme digitali sono nate cavalcando questa logica, che ispira una nuova filosofia di consumo, ormai radicata nel pubblico giovane adulto (dai 25 ai 40 anni) e in quello della fascia di età compresa fra i 18-25 anni. Questi ultimi, in particolare, sono i principali destinatari della rivoluzione televisiva all'insegna del digitale, perché abituati a relazionarsi all'insegna di media interattivi, a comunicare via Internet, a intrattenersi con videogiochi e a utilizzare in modo massivo dispositivi multimediali portatili. IpTV: 3,5 milioni di utenti in Europa, 300mila in Italia Sebbene la banda larga sia tutt'altro che diffusa ovunque (e ancor meno offerta in modo omogeneo nelle aree non metropolitane dai principali Internet provider) il fatto che raggiunga milioni di famiglie con una capacità di trasporto dati ormai mediamente superiore ai 4 Mbit al secondo è un volano non indifferente (per lo meno sulla carta) formidabile per i servizi di IpTV. Lo studio Isimm conferma come vi sia un'elevata correlazione tra la domanda di televisione avanzata e la diffusione di Internet e dei collegamenti veloci e il fatto che il Bel Paese non brilli per penetrazione delle reti broadband lascia intuire quali siano ancora i limiti allo sviluppo del fenomeno. La fotografia d'insieme della penetrazione dell'Internet television in Europa presenta in comunque sostanziali diversità e non solo imputabili alla presenza o meno delle linee Internet ad alta velocità. A fine 2007 in Francia erano oltre 2,6 milioni di famiglie abbonate a questi servizi; be altre cifre descrivono la portata del fenomeno in Spagna (500.000 utenti), Italia (300.000), Regno Unito (160.000) e Germania (120.000). Negli Stati Uniti i due maggiori operatori telco del Paese, AT&T e Verizon, hanno lanciato i rispettivi servizi di Iptv nel 2006 e dopo un lento avvio stanno ora riscuotendo un successo notevole con tassi di crescita che, nei primi mesi del 2008, raggiungono rispettivamente il 240% e il 113%. Da: il sole 24 ore - a cura di Gianni Rusconi

 
Digitale Terrestre: si insedia il Comitato Nazionale Italia Digitale

Digitale Terrestre: si insedia il Comitato Nazionale Italia Digitale. 10/10/2008

 

Si è insediato a Roma il Comitato Nazionale Italia Digitale (CNID), l'organismo presieduto dal Sottosegretario alle Comunicazioni Paolo Romani che è affiancato dai vicepresidenti Stefano Mannoni, Commissario dell'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni e Andrea Ambrogetti, Presidente di DGTVi.

Come informa una nota, nel corso dell'incontro il Sottosegretario ha confermato le linee generali del piano di digitalizzazione del paese sulla base del calendario stabilito dal decreto del 10 settembre e che prevede la completa digitalizzazione della Sardegna entro la fine di ottobre, il passaggio del 70% degli italiani alla nuova tecnologia entro il 2010 e il completamento del progetto al 31 dicembre del 2012.

 

All'incontro, al quale hanno anche partecipato i rappresentanti dei broadcaster, delle regioni inizialmente coinvolte nelle operazioni di digitalizzazione, delle industrie manifatturiere e dei consumatori, sono state affrontate le tematiche tecniche-operative e finanziarie della transizione dall'analogico al digitale secondo le specificità delle diverse aree e - conclude la nota - sono stati nominati i coordinatori delle quattro aree operative: area tecnica e sviluppo reti, monitoraggio e dati, comunicazione e assistenza utenti e, infine, area connessa alle problematiche specifiche del servizio pubblico radiotelevisivo.

A fine settembre, Romani ha dichiarato che entro una novantina di giorni si saprà con esattezza la data dello spegnimento del segnale analogico per la Val d'Aosta, in linea con il piano che prevede il passaggio della regione alla tecnologia digitale terrestre entro il primo semestre del 2009.

Procedono i lavori anche per l'altra regione che è prossima al passaggio al digitale terrestre. Nel prossimo mese di ottobre in Sardegna si realizzerà la fase finale del processo di transizione alla tecnologia digitale iniziata lo scorso anno (a marzo nella parte meridionale dell'isola e a novembre nella restante parte della regione) con il passaggio al digitale di Rai Due, Retequattro e QOOB.

Come spiega la nota del ministero, questo passaggio parziale al digitale ha consentito di abituare gradualmente la popolazione alla nuova tecnologia e all'utilizzo del decoder, la cui penetrazione nell'isola ha raggiunto percentuali molto alte, superiori al 90%. Sulla base di questi elementi ed in attuazione del decreto ministeriale del 10 settembre scorso, che ha disposto il calendario nazionale del passaggio al digitale, è stato confermato il periodo (15 ottobre - 31 ottobre) entro cui tutte le emittenti locali e nazionali operanti in Sardegna trasmetteranno esclusivamente in tecnica digitale. (Leggi articolo) Per lo switch-off in Sardegna è stato previsto un periodo di 15 giorni per consentire alle emittenti di effettuare gli interventi tecnici necessari su tutti gli impianti, riducendo in tempi brevi eventuali disagi per i cittadini. Per agevolare questa importante fase di passaggio alla nuova tecnologia, il Ministero ha realizzato una serie di iniziative di natura organizzativa, finanziaria e di comunicazione, predisponendo un programma di interventi a favore dei cittadini.

In primo luogo è stato disposto il contributo statale per l'acquisto di un decoder digitale rivolto ai cittadini in regola con l'abbonamento alla Rai, utilizzabile presso tutti i rivenditori che aderiscono all'iniziativa. In Sardegna dal 2004 a oggi sono stati erogati contributi per l'acquisto per circa 330.000 decoder e, in occasione del prossimo switch-off del mese di ottobre, è stato previsto di proseguire con l'iniziativa, attribuendo un contributo dell'importo di 50 euro, a decorrere dal 15 settembre. Tutti gli abbonati al servizio radiotelevisivo che ancora non hanno usufruito del contributo statale per l'acquisto del decoder stanno ricevendo in questi giorni una apposita comunicazione informativa sull'iniziativa. Da Key4biz - a cura di Raffaella Natale

 
Digitale terrestre, tecnologia in crescita

Digitale terrestre, tecnologia in crescita. 04/08/2008

I ricevitori digitali terrestri venduti nel mese di maggio sono stati 310.000, i televisori integrati rispetto a maggio 2007 hanno quadruplicato la loro quota (236.000), portando il totale di apparati venduti ad 8 milioni 624 mila. È quanto sostiene l'associazione DGTVi (Rai, Mediaset, Telecom Italia Media, Dfree, Frt e Aeranti-Corallo), secondo la quale l'ascolto della piattaforma digitale terrestre ha superato nel mese di giugno 2008 la soglia del 5%, registrando l'ascolto più elevato di sempre.

Buoni i dati raccolti per la Sardegna, che sarà la prima regione a diventare all digital con lo spegnimento definitivo dell'analogico. La quota di ascolto ha raggiunto il 42,5%. Rispetto al giugno dello scorso anno, l'incremento è del 138,8% ed è del 13,6% nei confronti del gennaio 2008. In Val d'Aosta, che si appresta al prossimo switch-off, la piattaforma TDT si attesa al di sopra del 20% e registra un incremento del 73,5%, rispetto al giugno dello scorso anno.

 

DGTVI riferisce inoltre che sono 25 le domande di programmi pervenute all'Agcom da parte di 17 imprese che chiedono di poter entrare nel digitale terrestre, sfruttando le possibilità previste dalla Legge Gasparri che obbliga Rai, Mediaset e Telecom Italia Media alla cessione del 40% della capacità trasmissiva. La Commissione ha tempo fino al 23 agosto per stilare la graduatoria dei canali cui Agcom assegnerà la capacità. I nuovi dati (diffusione, vendita di apparati ed ascolti) indicano una forte crescita della televisione digitale terrestre in Italia, anche in un periodo dell'anno tradizionalmente meno "caldo" dal punto di vista televisivo.

Con il debutto di Rai 4 in esclusiva sul digitale terrestre e la nuova offerta Pay di Mediaset, comprensiva del canale bambini Disney Channel, si arricchisce l'offerta complessiva della piattaforma, sia gratuita che a pagamento. Il 14 luglio sono, infatti, partiti i programmi di Rai 4. Carlo Freccero, presidente di RaiSat, ha spiegato le linee guida del nuovo canale: "Una rete per un pubblico giovane, che naviga su internet, sensibile alle suggestioni della moderna comunicazione. Un pubblico nuovo, costituito da giocolieri, utenti provenienti dal web, abituati a creare bolle comunicative che lanciano in rete.

L'obiettivo sarà quello di trasformare, in alcuni casi, gli spettatori in autori, capaci di contribuire a creare alcuni dei programmi che andranno in onda con i materiali che propongono in rete". "In questa fase di partenza - ha aggiunto - Rai 4 si alimenterà soprattutto di serie americane cult, film e telefilm, cartoni animati, programmi musicali, oltre ai "fuori campo" di alcuni reality della generalista".

Per quanto riguarda l'Europa, la televisione digitale terrestre ha portato a un arricchimento consistente dell'offerta disponibile su rete terrestre. In Gran Bretagna, sono 33 i nuovi canali gratuiti su rete terrestre. Seguono Italia (19), Spagna (14) e Francia (11). DGTVi ha come fine di promuovere tutte le iniziative volte all'interoperabilità delle reti e dei servizi interattivi; è un organismo aperto nei confronti dei terzi ed opera in modo non discriminatorio nei confronti di tutti gli operatori del settore e degli utenti finali. Scopo dell'Associazione è di cooperare, in costante consultazione con il Ministero delle Comunicazioni, l'Autorità Garante delle Comunicazioni ed ogni altra autorità competente ed in linea con la rilevante normativa europea e nazionale, alla transizione dal sistema analogico a quello digitale nei tempi previsti dalle leggi vigenti. (r.n.) Da Key4biz

 
Televisione Digitale Terrestre

La televisione digitale terrestre, in sigla DTT (acronimo dell'analogo termine inglese Digital Terrestrial Television), spesso abbreviata in digitale terrestre, è la televisione terrestre rappresentata in forma digitale. Da un punto di vista tecnico infatti, la televisione è un'informazione elettronica e l'informazione elettronica può essere rappresentata in forma analogica o in forma digitale.

Anche la rappresentazione analogica è utilizzata per la televisione terrestre. Tale televisione terrestre è chiamata televisione analogica terrestre e, proprio per il tipo di rappresentazione utilizzata per l'informazione elettronica, si contrappone alla televisione digitale terrestre.

Passaggio da televisione analogica terrestre a televisione digitale terrestre 

La televisione analogica terrestre è la forma di televisione più diffusa al mondo, ricevibile attraverso le normali antenne non paraboliche. La sua tecnologia è alquanto obsoleta ed è quindi destinata ad essere soppiantata dalla televisione digitale terrestre per gli indubbi vantaggi che quest'ultima offre.

Nella televisione satellitare la transizione da televisione analogica satellitare a televisione digitale satellitare è ormai quasi del tutto completata. Questo perché la televisione satellitare è diffusa da pochi anni, solo dopo la televisione terrestre e la televisione via cavo. Inoltre la televisione satellitare è sempre stata molto legata alla televisione a pagamento. La televisione satellitare infatti permette di diffondere un numero di canali decisamente maggiore rispetto alla televisione terrestre e alla televisione via cavo, per questo è sempre stata scelta dalle televisioni a pagamento. E le televisioni a pagamento satellitari sono quasi sempre state fornite attraverso un ricevitore proprietario, spesso a noleggio, quindi, in caso di passaggio della televisione a pagamento da televisione analogica satellitare a televisione digitale satellitare il ricevitore viene sostituito dalla televisione a pagamento stessa senza costi aggiuntivi per l'utente.

La televisione via cavo ha seguito una simile evoluzione, in quanto, anche se si è diffusa molti anni prima della televisione satellitare, è sempre stata legata alla formula della televisione a pagamento.

Il discorso è invece completamente diverso per la televisione analogica terrestre. Prima tipologia di televisione a diffondersi nel mondo, è sempre stata la tipologia più diffusa, legata soprattutto alla televisione gratuita, in particolare alla televisione pubblica. Nei paesi dove la televisione pubblica ha un ruolo rilevante, il passaggio dall'analogico al digitale necessita gli utenti a dotarsi di un nuovo apparecchio per poter continuare a fruire del servizio pubblico. Per questo la transizione da televisione analogica terrestre a televisione digitale terrestre sarà inevitabilmente lenta, legata al normale ciclo di sostituzione degli apparecchi televisivi, anche se spesso vengono programmate dai governi degli Stati delle scadenze per tale transizione (sovente procrastinate).

Secondo recenti normative a livello europeo, gli stati dell'Unione Europea dovranno attrezzarsi per convertire l'intera rete di trasmissione televisiva nazionale in tecnologia DTT nei prossimi anni, secondo tempi decisi autonomamente dalle autorità dei vari Paesi.

Confronto con la televisione analogica terrestre
Con il sistema analogico riceviamo un segnale trasmesso in aria da un trasmettitore che raggiunge l'antenna sul tetto tramite un'onda elettromagnetica. Quest'onda elettromagnetica è il vettore che permette di trasportare più o meno fedelmente il segnale video in modo da poterlo ricevere e riprodurlo sullo schermo televisivo secondo la tecnica propria dell'apparecchio (che può essere del tipo a tubo catodico (CRT), a cristalli liquidi (LCD) oppure al plasma). Con il sistema digitale, invece, si trasmette sempre un'onda elettromagnetica che però questa volta trasporta un flusso di bit, un flusso di dati binari, che rappresenta istante per istante il segnale video originale. Mentre il segnale analogico può subire deterioramenti durante la trasmissione il segnale numerico (o digitale), se il collegamento è adeguato, viene ricevuto perfettamente senza distorsioni. Nel flusso dei dati trasmessi, oltre alle immagini in movimento e ai suoni, possono essere incorporati dati che rappresentano qualcos'altro: lettere, programmi software, immagini fisse, comandi, più o meno come accade da tempo con il Televideo. In particolare, il sistema digitale terrestre approvato in Italia prevede l'uso della trasmissione dei dati aggiuntivi per la distribuzione di programmi software scritti secondo lo standard Multimedia Home Platform (MHP). Attraverso l'interprete dei dati MHP incorporato in molti ricevitori è possibile usufruire dei servizi offerti dalle applicazioni. Il ricevitore occorrente per usufruire del servizio è detto "set top box" ed è composto da una parte sintonizzatrice identica a quella in uso con la televisione analogica ma anche di una sezione che converte il segnale digitale ricevuto dai circuiti di sintonia in segnale analogico da inviare al televisore, oltre ad altre circuitazioni come quella che gestisce le carte di accesso condizionato necessarie per la visione dei programmi a pagamento.

Vantaggi rispetto alla televisione analogica terrestre

  • Qualità dell'immagine 

Il principale vantaggio della tecnologia di trasmissione digitale del segnale è la flessibilità. Infatti si può utilizzare tutta la capacità di trasmissione offerta dall'onda elettromagnetica per trasmettere segnali di alta qualità (anche in alta definizione) oppure trasmettere più programmi diversi sulla stessa frequenza elettromagnetica sacrificando in parte la qualità dell'immagine. Maggiore è il numero dei programmi minore è la qualità e si possono trasmettere sullo stesso multiplex programmi con qualità (compressione) differente. Con le tecniche analogiche ogni frequenza trasporta un solo programma, con le tecniche digitali normalmente si trasportano 4 o 5 programmi con qualità convenzionale (simile a quella analogica attuale in condizioni di ricezione perfette). Il secondo vantaggio è, come si è detto, l'indifferenza entro certi limiti ai disturbi in ricezione. Il flusso dei dati digitali che rappresentano il programma prima della trasmissione viene compresso per ridurre la banda passante necessaria secondo un algoritmo, ad esempio MPEG-2, la cui definizione è dovuta soprattutto ad un ricercatore italiano, il prof. Leonardo Chiariglione, attualmente professore presso l'università di Daejeon in Corea del Sud che ha fatto standardizzare a livello internazionale un sistema di compressione basato sulla trasformata coseno, derivato dagli studi effettuati nel Centro Ricerche RAI negli anni ottanta coronati con la prima trasmissione video via satellite in digitale (in alta definizione) in occasione dei mondiali di calcio Italia90.

  • Aumento del numero di canali disponibili

Trasmettendo più programmi con una sola frequenza si può ridurre il problema del sovraffollamento delle bande di frequenza terrestri, le quali sono limitate in Italia a circa 55 nazionali riservate alle trasmissioni tv.

Come già detto, il digitale terrestre permette di moltiplicare il numero dei programmi televisivi trasmessi. Su ogni canale televisivo viene trasmesso un flusso di dati che trasporta nello stesso momento con la tecnica del multiplex un certo numero di programmi televisivi diversi. Non esiste un numero fisso di programmi televisivi che si possono trasmettere perché questo è funzione della larghezza di banda occupata da ciascun programma, tenendo presente che la larghezza di banda massima a disposizione per singolo canale è circa 24 Mbit/sec. In un canale si possono così trasmettere quattro programmi da 6 Mbit/sec l'uno, oppure dodici programmi da 2 Mbit/sec ciascuno, ovviamente con una minore qualità delle immagini. È ovviamente possibile trasmettere anche un solo programma da 24 Mbit/sec ad alta qualità, per esempio con una definizione maggiore (alta definizione).

  • Interattività 

La trasmissione digitale consentirà di interagire con la televisione; ciò consiste nella possibilità di dialogare attraverso il ricevitore, munito di modem, con l'emittente. Mentre con le trasmissioni analogiche gli impianti funzionano da semplici ricevitori, con le trasmissioni digitali è possibile interagire con l'emittente attraverso un ricevitore che adotta lo standard compatibile con il digitale terrestre, detto MHP. Si potrà partecipare a programmi televisivi a quesiti, rispondere a domande e sondaggi, interrogare il portale su alcuni servizi come quelli del proprio comune, eseguire operazioni bancarie, eccetera.

Alcuni sostengono che questo porterà vantaggi non solo per gli utenti, ma ancor di più per le aziende televisive e per quelle pubblicitarie perché, vista l'esperienza inglese con la televisione digitale, essa sarà gratuita e gli unici guadagni verranno da questo settore.

Si deve considerare che per poter interagire con un canale digitale ci si deve connettere via modem v.90, ISDN, ADSL o usando le reti cellulari GPRS/UMTS, e probabilmente pagare una tariffa d'utilizzo aggiuntiva. Ciò è necessario perché le antenne sono solamente riceventi. In teoria le si potrebbe trasformare da riceventi in ricetrasmittenti, ma ciò sarebbe molto più complicato.

Per l'utilizzo delle funzioni interattive c'è stato un accordo tra le case di produzione su indicazione del governo che ha stabilito che ogni ricevitore debba avere 4 tasti posti sul telecomando, di quattro colori diversi (come succede già in alcuni modelli per semplificare l'uso del Televideo), in modo da semplificare il servizio all'utente.

  • Meno stazioni di trasmissione

Un altro beneficio collegato al digitale terrestre è legato alla trasmissione del segnale: serve molta meno potenza, circa un decimo di quella necessaria per l'analogico ed è prevista una riduzione del numero di stazioni trasmittenti sul territorio, una per provincia. Nonostante il rischio legato all’elettrosmog non sia stato dimostrato essere effettivamente pericoloso si tratta comunque di una positiva novità del sistema digitale. Va inoltre evidenziata la possibilità di trasmettere in isofrequenza, tecnica che non era possibile implementare nelle trasmissioni televisive analogiche. Questa evoluzione tecnologica permette di inviare lo stesso segnale sulla medesima frequenza contemporaneamente da più siti trasmittenti. Sebbene al momento in Italia pare non sia stata ancora adottata su vasta scala per via dell'impossibilità di trovare uno stesso canale libero su un ampio territorio (ad esempio una regione), sarebbe auspicabile un futuro utilizzo in tal senso sia per liberare canali che per un'ottica di tv/radio mobile. Infatti se ad esempio a livello di regione venisse utilizzata una stessa frequenza, ci si potrebbe spostare senza necessità di risintonizzazione e inoltre ci sarebbe la possibilità di fornire il servizio anche alle zone montane peggio servite, utilizzando appunto piccoli trasmettitori in isofrequenza.

Svantaggi del passaggio alla televisione digitale terrestre

  • Costi aggiuntivi

Gli svantaggi del digitale terrestre sono legati al costo di acquisto di nuovi apparecchi atti alla sua ricezione. È possibile acquistare televisori con ricevitore incorporato o affiancare al televisore che già si possiede un ricevitore. Ormai, molte delle tv lcd e plasma più recenti, e tutte quelle nuove in uscita, hanno integrato il sintonizzatore digitale terrestre. Tuttavia, per usufruire dei servizi a pagamento della PayTv (es. Mediaset Premium, La7 cartapiù, Pangea), bisogna acquistare (o vengono vendute insieme al televisore) una CAM (adattatori che permettono di leggere le smart card) da inserire negli appositi slot presenti nelle tv. Tutto questo perché ultimamente la DGTVi ha però siglato un accordo con numerose aziende elettroniche per incentivare l'uso del digitale terrestre; una di queste iniziative riguarda la diffusione delle cam per i servizi a pagamento, tramite l'uso di bollini grazie ai quali il consumatore potrà riconoscere agevolmente al momento dell'acquisto quali servizi la tv offre. Ad oggi hanno aderito al progetto Finlux, Innohit, Graetz, Panasonic, Samsung, Telefunken.

  • Copertura

Attualmente la copertura del digitale terrestre non è completa in Italia e molte zone sono soggette a temporanei black out.

A differenza del segnale analogico che ha una degradazione graduale (vale a dire, c'è una transizione continua tra la ricezione perfetta e l'impossibilità di vedere una qualunque immagine), il segnale digitale è un sistema quasi "on-off". Questo significa che sopra una certa soglia di rapporto segnale/rumore il segnale viene visualizzato perfettamente, con il software che riesce a ricostruirlo grazie alla ridondanza dei dati inviati via etere. Al ridursi del rapporto segnale/rumore il numero di errori di decodifica (Bit Error Rate o BER) cresce fino al punto in cui la correzione dell'errore diviene impossibile, con un passaggio repentino a una non fruibilità assoluta del segnale. In questa situazione, appaiono spesso disturbi tipici della codifica MPEG, quali "quadrettoni colorati" in luogo dell'immagine video e fischi e altri rumori anomali in luogo del normale audio.

La disposizione ministeriale che prevede solamente una stazione di trasmissione per provincia potrebbe creare problemi nelle zone montuose. I ripetitori installati sono attualmente una piccola frazione della copertura necessaria.

Tuttavia, queste problematiche, dovrebbero sparire negli anni a venire dalla data dello switch-off (previsto in Italia per il 31 dicembre 2012).

Tratto da: Wikipedia